ASD Città di Opera – Crazy Volley Black 3-2 (22-25, 25-15, 20-25, 25-23, 15-6)

Crazy Volley: Matordes 5, Chitoni 11, Abate 15, Spizuoco 3, Oldrati 4, Paganessi 24, Daluiso, Abbati, Perugini, Mastrelli. All. di Loreto e Di Luciano, TM Calabrese T.

È una trasferta impegnativa quella che attende i tigrotti questo weekend e le premesse sono per un intenso e interessante scontro diretto contro Opera.

I coach di Loreto e Di Luciano scelgono la continuità con il sestetto costituito da Matordes in diagonale con Spizuoco, Oldrati e Chitoni di banda e Abate con Paganessi al centro. Il Crazy non sfrutta il vantaggio di essere al servizio e perciò nel primo set concede un break di 4-0 per i padroni di casa, ma come altre volte in campionato dimostra di saper reagire e si rimette in carreggiata, soprattutto grazie al turno in battuta di Chitoni. Da lì in avanti si combatte più o meno punto a punto, con una certa costanza al servizio, un’ottima incisività di Abate in attacco e con un granitico Paganessi a muro. Sul 18-24 per i neroarancio il coach è però costretto a chiamare addirittura due time-out per riaccendere la corrente dopo il momentaneo blackout dei ragazzi che fa riavvicinare pericolosamente gli avversari, ma che riescono poi a portarsi a casa il parziale.

Inizia la seconda frazione di gioco: first reaction…shock! Le attese erano di trarre vantaggio dall’aver rotto il ghiaccio, avendo tenuto a bada la prestanza degli avversari, perciò si era ripartiti con la stessa formazione, ma non solo ciò non accade, bensì la partenza vede un roboante 10-0 per Opera. Un primo tentativo di rianimazione i coach lo cercano con un time out volto a rasserenare i giocatori, ma evidentemente non era sufficiente. Dopo l’agognato cambiopalla si susseguono battute e azioni poco incisive che non permettono un effettivo rientro dei nero arancio, nemmeno dopo un convincente turno al servizio di Abate coadiuvato da qualche notevole attacco di Paganessi. Rimane poco da fare e sul 22-12 si opta per un doppio cambio con l’ingresso dell’ex Perugini al palleggio e Abbati da opposto, più che altro per far respirare i giocatori.  Nulla di fatto e parità set ristabilita.

Nella pausa gli allenatori cercano ancora una volta di tranquillizzare i giovani tigrotti e spronarli a ritrovare il gioco di cui sono capaci, in primis partendo dal fondamentale della ricezione. La formazione non cambia, se non per l’inversione delle due bande, ma diversa è di sicuro l’attenzione in campo. Servono solo poche rotazioni per instradare il set sulla giusta via, e particolare merito ha Paganessi con tre ace, tre attacchi punto e due muri, coadiuvato un Chitoni in gran spolvero con quattro attacchi di pregevole fattura. Opera prova a rientrare in un paio di occasioni, ma l’inerzia è in favore del Crazy che si porta sul 2-1 riscattandosi.

Le formazioni non cambiano nemmeno nel quarto set. Il gioco è equilibrato e piacevole da entrambi i lati della rete, con i neroarancio che ritrovano confidenza con l’attacco (ancora trascinati dai centraloni Abate e Paganessi in stato di grazia) e che riescono in parte ad arginare la prestanza delle bande avversarie tanto sofferte fino ad allora, portandosi così in vantaggio di qualche punto. Poi purtroppo succede ciò che non si vorrebbe mai vedere o subire, sebbene faccia parte del gioco…alcune chiamate dubbie e contestate dell’arbitro generano confusione e portano l’ufficiale di gara a goffi tentativi di compensazione che di fatto impediscono al Crazy di vincere e permettono invece ai padroni di casa di pareggiare il conto dei set.

La frittata ormai è servita. Si va al tie break un po’ stanchi e un po’ affranti, il che fa volare ancora una volta il punteggio subito sul 5-0 per Opera. C’è un buon tentativo di rientro con il turno al servizio di Matordes che porta i suoi sul 5-4, ma è una vana speranza poiché al cambio campo sono i padroni di casa a dare un’accelerata aggiudicandosi così la partita.

A fine gara le dichiarazioni dei coach: “La partita è stata bella ed equilibrata, contro un avversario molto ostico, per cui poteva vincere chiunque, e ci è andata male. Sicuramente l’amaro in bocca rimane perché potevamo addirittura vincerla facendo bottino pieno al quarto set, ma sappiamo che sono cose che capitano…Cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno: anche questo è formativo per i ragazzi e di sicuro questo match ha evidenziato alcuni fondamentali in cui dobbiamo lavorare di più e meglio. Poi dopotutto ci lascia ancora in testa alla classifica, per cui non tutti i mali vengono per nuocere.”

Prossimo incontro fondamentale con un nuovo scontro diretto con Abbiategrasso…stay tuned!