CRAZY VOLLEY ROZZANO  – AD ASTRA SESTO S/G  0-3 (15-25   26-28   23-25 )

Crazy Volley: LIBRANDI, BATTAGLIA (L), POLIDORO, FONTÒ, TORTI, GOTTI, LUCCHESI (K), ANDREOLA, DORNINI, GEBBIA (L), ROMANO, IZZO, CHITONI, PAGANESSI

 

Spesso un piccolo dettaglio, un intervento tecnico fatto in modo corretto da un singolo giocatore all’interno di una specifica azione, possono fare la differenza. E’ quello che è successo stasera al CVR nella gara di serie regionale contro Ad Astra. Al di la del primo set in cui i neroarancio non sono stati granché competitivi, negli altri due set i parziali chiusi ai vantaggi certificano che se la sono giocata contro gli avversari. Purtroppo, come ben sappiamo, per vincere i testa a testa ci vuole concentrazione, dedizione, spirito dio sacrificio, lucidità: tutte cose che sono mancate ai rozzanesi nei momenti topici dei finali per chiudere vittoriosi i set. Alcuni errori banali che, a nostro parere, sono frutto anche della presunzione che evidentemente hanno alcuni nostri giocatori di voler risolvere la partita con una giocata individuale invece che pensare concretamente a ciò che può essere meglio per la propria squadra. Il CVR meritava certamente di più, ma se si scende in campo pensando a salvaguardare i propri interessi personali ed il proprio ego, i risultati non possono essere diversi da quello di stasera. Portiamo a casa la consapevolezza che quando i ragazzi collaborano in campo, pensando a come i compagni possono essere aiutati per rendere al meglio e non come la squadra può aiutare se stessi, possono competere con tutti. Menzione speciale alla fragorosa Curva Molinari e ad un pubblico numerosissimo, ad alta produzione di decibel, che ha sospinto i nerorancio dall’inizio alla fine della partita: grazie, proud to be Crazy !

 

Un ispirato staff tecnico (Foglia, Arfini e Librandi) ci dice: “Nei set ai vantaggi basta un soffio di vento per far pendere la bilancia a favore di uno o dell’altro contendente: peccato non essere riusciti a fare nostri quei parziali anche a causa dei famosi dettagli di cui parliamo così di frequente, che spesso non vengono tenuti in adeguata considerazione durante le partite. Comunque per noi oggi la cosa più importante è stata vedere che i ragazzi sono preparati ed in grado di competere anche a questo livello. Dovrebbero ormai aver capito che per loro adesso è semplicemente una questione di approccio: se giocano di squadra competono, altrimenti il risultato è che facciamo solo brutte figure.”