VOLLEY MILANO BIANCA – CRAZY VOLLEY ROZZANO  3-0 (25 – 14   25 – 5   25 – 13)

Crazy Volley: PASSARELLA, LANZONI, FRIZZERA (K), PAVAN, FABRIS, FRANCO, FERA, LORUSSO, TRAINITO, ANDO’, BIANCHI, DOSELLA

 

Sabato pomeriggio a Monza a casa del Vero Volley, tra le squadre leader del campionato dei giovanissimi. Come recita il titolo, i padroni di casa hanno un anno in più di lavoro in palestra ed in campo questo si vede ampiamente, soprattutto considerando l’età degli atleti. I neroarancio sono tanto disordinati, umorali, distratti, in definitiva meno preparati dei monzesi, quanto invece i rossoblu sono quadrati, focalizzati, attenti e non concedono margini di manovra ai rozzanesi, facendo pagare loro ogni singolo errore in campo.
I set non hanno molta storia, ma nonostante il punteggio molto severo, e facendo riferimento alle loro attuali abilità, i ragazzi del CV sono stati in campo con sufficiente capacità e competenza, considerando che sono una squadra nuova e composta in gran parte da atleti che hanno cominciato a giocare giusto qualche mese fa. Quindi i nerorancio escono sconfitti, ma incassando i complimenti di tutti gli avversari che hanno riconosciuto gli evidenti progressi dei giovani atleti rozzanesi dall’ultima partita disputata con loro solo un mese e mezzo fa.

 

 

Il commento a caldo di :

I coachs Arfini, Ralepre e Andò ci confidano: “A fine partita molti dei nostri ragazzi erano sconfortati per il risultato. Abbiamo detto loro che l’errore fa (e farà ancora parte per un po’ di tempo) del loro percorso di crescita e quindi di non preoccuparsene troppo. E poi, di prendere le cose buone che oggi hanno fatto sul campo e ripartire da li per giocare meglio le prossime partite, a partire da quella di domani. Ognuno di loro deve capire ed imparare che non è un’isola: se un compagno è sfiduciato, influenza tutti; se un compagno si innervosisce, innervosisce tutti; se un compagno non ha fiducia e non scende in campo sempre per vincere, contro i più forti come contro i meno capaci, tutta la squadra ne risente. Come sempre la cosa più difficile per un coach è creare cultura sportiva in chi allena, ma questo è un bel gruppo e noi abbiamo fiducia che le cose si evolveranno al meglio per loro.”