Crazy Volley – Olimpia Pallavolo Bergamo = 0 – 3 (18-25, 18-25, 19-25)
Crazy Volley: Galetti 3, Torti 6, Polidoro 2, Campi 8, Gamberini 1, Di Tullio 2, Battaglia (L), Soriente 0, Cappellin 0, Ralepre n.e., Liguori n.e., Bertolesi n.e., Randazzo (L) n.e.
Prima gara casalinga della U19 del CV che perde una partita sicuramente alla propria portata, con una prestazione priva di carattere e segnata dall’emozione da parte di molti degli esordienti neroarancio: sicuramente un’occasione mancata di far vedere le proprie qualità al pubblico di casa.
I nero arancio si schierano con Galetti in regia in diagonale con Campi, Torti e Gamberini di banda, Polidoro e Di Tullio al centro e Battaglia libero.
Fin dal primo set si vede molto nervosismo, quasi timore, serpeggiare nelle fila nero arancio e, nonostante la buona prestazione in attacco soprattutto dei centrali Polidoro e Di Tullio, i tanti errori su battute forzate e la scadente ricezione porta il CV a perdere il parziale.
Il secondo set si vede un Campi prendersi sulle spalle l’intero attacco della squadra di casa e Galetti guadagnarsi diversi muro punto sugli attacchi avversari, ma con degli exploit individuali non si vince mai una partita di pallavolo. L’ingresso in campo di Cappellin, a rilevare uno spento Gamberini, non sortisce l’effetto sperato e così gli ospiti fanno loro anche questo parziale.
Nel terzo set il CV parte con un piglio migliore con Torti sugli scudi, ma anche questo set è segnato dalla troppa paura di fare errori che, come sempre accade, porta a farne più del dovuto. L’entrata in campo di Soriente certifica solo il suo esordio non cambiando le sorti del set.
“Niente alibi: non siamo riusciti mai ad entrare in partita” il commento dei coachs Arfini e Foletti. “Ci dispiace molto di non essere stati in grado di produrre una prestazione all’altezza delle nostre capacità. Analizzeremo i motivi e cercheremo di fare in modo che i nostri ragazzi facciano tesoro di questa esperienza negativa per riempire un vissuto di squadra che a questi livelli purtroppo non esiste in questo gruppo. Sanno bene di essere solo all’inizio di un percorso: sta a loro dare quello che manca per fare un passo dopo l’altro ed arrivare il più lontano possibile, e sta a noi tecnici indicare loro la strada migliore da seguire.”