CRAZY VOLLEY ROZZANO – ASD CITTÀ DI OPERA 1-3 (22-25; 25-12; 22-25; 22-25)
Crazy Volley: Mastrelli (K) 6, Vasquez 23, Sammartin 9, Caparco 5, Piras 3, Polino 6, Perrotti (L1), Pasta 1, Mauleon 1, Pullano, Tito (L2), Grimaldi ne, Filippini ne, Bellati ne. All. Di Luciano, Dir. Guardamagna
Altro giro, altra corsa. Per l’esordio casalingo in campionato la 15 Black ritrova i pari età di Opera, affrontati più volte negli ultimi mesi, l’ultima il 30 settembre nel torneo di Vizzolo con la vittoria gialloblù per 2-0. Il Crazy si dimostra complessivamente alla pari e avanti sull’aspetto tattico, giocando a tratti una bella pallavolo, ma poco concreto nei momenti cruciali. Lo dimostrano i parziali con tutti i set persi ai 22. Bruciante il primo, con il vantaggio 20-15. Alla fine vittoria giusta dei vicini di Opera che hanno saputo sbagliar meno, con cui è ormai nata una sana e rispettata rivalità. Molto bella la sfida nella sfida tra Vasquez e Zanini, destinati a scrivere altre storie di questo inteso derby del vicinato.
Il commento a caldo di Di Luciano:
“Alcune avvisaglie le avevamo avute nelle rifinitura del venerdì. Con Mauro (Guardamagna, nuovo vice coach, ndr) ci siamo accorti che la ricezione non era proprio solidissima, rispetto alle ultime prestazioni. Troppi ace subìti. Riprenderemo a lavorare per riportarla a degli standard decisamente più accettabili. Buona la crescita a muro, aiutata anche da una buona gestione tattica del servizio. Mi piace sottolineare il lavoro di Diego (Sammartin, ndr) che si sta anche allenando con la 17 Black per cercare un’ulteriore crescita. Devo dire che sto avendo piena disponibilità da tutti i ragazzi per lavorare maggiormente, anche con altri gruppi, questo non può che fargli onore. Situazioni possibili per la quotidiana condivisione che abbiamo tra i tecnici, per questo non posso che ringraziare gli altri “due tenori” Arienti e Di Loreto. Ci arrendiamo ancora ad Opera, consapevoli che presto potremo fare anche nostro il risultato. Sono davvero appassionanti le sfide con loro. Che ne vengano tante altre ancora.”