La stagione sportiva 2019-2020 è iniziata questo lunedì e come di consueto ad ogni inizio di stagione vi proponiamo una speciale intervista, quest’oggi tocca al “neo” coach dell’Under 18 Paolo Arfini.
Per lui è un ritorno in neroarancio, protagonista di una promozione in serie D e figura molto ammirata nel panorama milanese, soprannominato dai nostri tifosi lo “Zio” per le sue qualità morali, ecco a voi le domande proposte dalla nostra redazione.

“Coach Arfini, bentornato, è una grande rientro a casa, che cosa ti ha spinto a tornare sui campi dopo qualche anno di pausa?”
“Grazie a voi! Hai ragione: sono tornato a casa.
Era da qualche anno che Massimo Marca mi chiedeva se avevo piacere di tornare ad allenare, ma per impegni di lavoro e famigliari ho sempre dovuto declinare le sue offerte.
Quest’anno, nonostante gli impegni, ho deciso di ritagliarmi uno spazio per fare una delle cose che più mi appassiona: allenare.
Sapendo della mia predilezione nel gestire le squadre giovanili, Massimo mi ha invitato ad una partita di fine stagione della Under 16 maschile nella palestra di Via Lambro a Rozzano, teatro di numerose mie battaglie sportive e per me piena di bei ricordi.
Quando ho messo il piede in palestra, mi sono trovato un muro di magliette neroarancio sugli spalti gremiti che facevano un gran casino, con evidente sincero e colorito trasporto.., mi sono detto che, per avere questa affluenza e questo calore, la società doveva aver lavorato un gran bene in questi ultimi sette anni!
Poi ovviamente il mio sguardo è andato subito al campo ed ho visto un gruppo di ragazzi nelle loro magliette sudate color arancione, che si sbattevano sui 9 metri per 9 nell’evidente tentativo di superare i loro limiti e gli avversari, con quell’aggressività propria solo di chi ha una gran fame, li è scattata una scintilla dentro me: mi sono innamorato di quelle piccole belve, ops, di quei giovani atleti ed ho accettato subito la proposta di Massimo per allenarli da quest’anno, coadiuvato da chi ha contribuito molto a crescerli: Andrea Rozza Arienti”.
“Avete iniziato la stagione giusto ieri ma hai avuto modo di conoscere i ragazzi già a maggio e giugno, come pensi andrà il lavoro con loro?”
“Sarà molto faticoso perché dobbiamo colmare un gap di preparazione tecnica abbastanza significativo nei confronti dei ragazzi delle altre società maschili che lavorano nel giovanile; inoltre, abbiamo atleti un po’ più esperti ed altri proprio agli inizi del percorso pallavolistico, che devono essere necessariamente amalgamati tra loro per formare un gruppo tecnicamente di livello ma siamo fiduciosi ed entusiasti.
Abbiamo parlato chiaro fin dal principio con i ragazzi, con il settore tecnico e dirigenziale delle società e con i genitori, che sono una straordinaria risorsa e parte attiva nel lavoro all’interno della società e sui ragazzi.
Tutti hanno ben chiaro che non accetteremo alibi o scuse: cercheremo di raggiungere gli obiettivi di crescita tecnica prefissati e, con un costante ed efficace lavoro in palestra, siamo sicuri che arriveranno anche i risultati sportivi.
Se non riusciremo a raggiungere concretamente ciò che abbiamo in mente, dovremo in ogni caso essere in grado di dimostrare a noi stessi di aver fatto tutto il possibile, ed anche qualcosa di più, per cercare di ottenere i risultati, non solo quelli sportivi intendiamo, ma soprattutto quelli relativi alla crescita tecnica ed umana di questi ragazzi”.
“Qualche anno fa la conquista della serie D con il Crazy fu premiata con la terrazza di coach Arfini.
Cosa devono fare adesso i tuoi ragazzi per conquistarla?”
“Personalmente, mi basta riscontrare in loro, allenamento dopo allenamento, la dedizione, l’umiltà, la concentrazione, la voglia di arrivare al miglioramento tecnico personale, l’attenzione e la disponibilità verso i compagni di squadra, la crescita del carattere e della durezza mentale, la realizzazione del gruppo.
Tutto questo impegno quotidiano ripagherà soprattutto i ragazzi e di riflesso anche noi che cerchiamo di insegnare loro un sistema di allenamento evoluto.
Se poi arriveranno anche i risultati sportivi, la terrazza non potrò certo negarla ai ragazzi, no?!?!?!”